Mourinho, festa e lacrime

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view post Posted on 16/5/2010, 21:29
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Il tecnico nerazzurro prima scappa negli spogliatoi, poi torna in campo commosso, ringrazia i tifosi ma non posa con la squadra per la foto ufficiale: "La vittoria più difficile". Il presidente nerazzurro: "E' il suo scudetto, ho visto tutti concentrati e questo successo ci fa entrare nella leggenda"

Piazza Duomo a Milano, il popolo interista festeggia con uno striscione che dice tutto: "Secondo titulo". I tifosi inneggiano a Josè Mourinho e prendono d'assalto le magliette bianche con l'immagine del tecnico portoghese che fa il gesto delle manette e la scritta "Moustroso". E' lui l'eroe di giornata. Mourinho, però, si nasconde. Al triplice fischio finale di Morganti, la prima reazione è stata infilarsi nel tunnel dello spogliatoio agitando gli indici delle mani al cielo. Nella pancia dello stadio c'è stato l'abbraccio con Massimo Moratti e poi si è isolato per alcuni minuti nel corridoio che porta all'uscita dello stadio dove sostano i pullman delle squadre. Mourinho è stato visto maneggiare il telefonino come se stesse inviando un messaggio. Poi è stato richiamato per partecipare alla premiazione. E lì si sono viste le lacrime.

MOU IN LACRIME — E' il secondo titolo della stagione conquistato dalI'Inter a commuovere il tecnico portoghese. Mourinho torna in campo per ricevere la medaglia di campione d'Italia dal presidente di Lega Beretta, poi saluta lo stadio con la mano, scende dalla piattaforma posizionata al centro del campo e si dirige verso la curva. Gli occhi sono lucidi, gli applausi dei tifosi lo travolgono. Mourinho non posa neanche con la squadra sotto il cartello che indica il 18° scudetto nerazzurro, ma si concede un giro di campo per salutare i sostenitori sventolando la maglietta con il numero 18, la stessa che i giocatori hanno indossato al momento della premiazione.

TITULO PIU' DIFFICILE — In silenzio ormai da più d'un mese, sembrava che Mourinho non dovesse parlare nemmeno oggi, invece ai microfoni dice: "E' stato lo scudetto più difficile, ci siamo ritrovati due punti sotto a cinque partite dalla fine, non sono mai arrivato a contedere un titolo fino alla fine, fino all'ultimo minuto perché se il Siena segna al 90', è finita. L'Inter aveva il campionato in tasca, poi tutto è cambiato. Noi abbiamo un po' di responsabilità, però non solo noi. E' stato meglio non parlare, perché finiva sempre con un deferimento, e anche questa partita ho rischiato di non essere in panchina per una battuta (i soldi della Roma al Siena, ndr.). L'Italia non è la mia casa, non è il Paese dove posso lavorare bene". Torna il tormentone dei tituli: "E' vero, due tituli per noi, zero per gli altri. Lo dico con tranquillità. Paura? Non ho avuto paura, però quando abbiamo pareggiato con la Fiorentina e la Roma ci ha sorpassato, sapevamo che vincere non bastava più. E' stata la Sampdoria ad aiutarci, secondo me al'ultima opportunità. Adesso ci aspetta una settimana storica, dove voglio dare tutto quello che posso dare, voglio preparare la squadra al meglio possibile. Poi mi riposo".

MORATTI DOPPIA FESTA — Sotto la curva a salutare i suoi tifosi ci va anche il presidente dell'Inter Massimo Moratti. Per il 65° compleanno, si è regalato il quinto scudetto consecutivo, dopo la Coppa Italia e in attesa della finale di Champions League: "È una festa meravigliosa, è stata una grande battaglia, i nostri si sono meritati questo scudetto. Siamo tutti felici, questo ragazzo per primo...", dice Moratti indicando Mario Balotelli, al fianco del presidente nerazzurro con una bandiera tricolore sulle spalle. "Oggi Mario è stato fantastico, lui è al cento per cento dell'Inter poi nella vita si possono fare altre scelte, ma per il momento la sua è una scelta molto bella e anche utile, visto che ha contribuito a farci vincere lo scudetto". Moratti ha poi spiegato il rush finale con la Roma: "E' stata prima solo per due domeniche, ma per lo scudetto hai sempre l'idea che lo devi conquistare alla fine. Io ho visto sempre tutti concentrati, sia Mourinho che la squadra, ed ero fiducioso".

ORA LA CHAMPIONS — "Scudetto vinto contro tutto e tutti? All’Inter capita sempre". E’ un altro commento a caldo di Moratti, che poi ha risposto "certamente" a chi gli ha domandato se questo sia lo scudetto di Mourinho. Questa Inter può entrare nella leggenda, ma Moratti orgogliosamente ha sottolineato che "ormai il numero di scudetti ci fa entrare nella leggenda, ma abbiamo ancora altri impegni e dobbiamo affrontarli con molta umiltà". Il 22 maggio l'Inter può alzare un'altra coppa. "Se arriva la Champions è un grande regalo, noi tutti lo affrontiamo come l'obiettivo più importante di quest'anno», conclude Moratti.

 
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